miércoles, 18 de marzo de 2009

Introduzione 1.0

Come in tante altre città in Latinoamerica, a Lima coesistono in un certo numero gruppi sociali di diverse provenienza e storie. Quasi 200 anni dopo l’indipendenza di Spagna, in Perù ci sono ancora molti patroni di comportamento sociale ed molti abitudini negli abitante, non solo nella capitale, ma anche in tutto il paese, che sono eredità coloniale.

Tra le relazione sociale a Lima, la razza, il cognome, il potere economico e il luogo di origine sono ancora elementi significativi, che possono influire in tutti gli aspetti della vita quotidiana. Tradizionalmente si poteva distinguere una classe dominante, minoritaria, formata dai “criollos” (discendenti di spagnoli, nati in Perù) ed altri immigranti stranieri, specificamente europei; d’altra parte, c’era il grande gruppo della classe “lavoratrice”, formata dalla popolazione indigena e diversi gruppo migratori (africani ed asiatici) che erano state portate in Perù per i lavori manuali, agricoli e di estrazione.

Questo schema rigido a subito delle trans formazione dalla seconda decada del XX secolo, quando, sia per i movimenti migratoti interni (dalla campagna a Lima), le manifestazioni degli operari e la crisi politica ed economica, il movimento sociale è diventato una costante.

Nell’attualità, la società limeña è plurale; ci sono molte face diverse in costante confronto. Questa realtà è palpabile in tutti i settori, sia pubblici che privati, in cui una serie di nuovi elementi “mestizos” (che combinano la tradizione andina e quella eredità degli immigrante europei) occupano un luogo ogni volta più importante. Comunque i pregiudizi, manifestati dalla egemonia sociale ancora esistente nelle classe alte tradizionale, continuano a non fidarsi dalle manifestazioni prodotti dalla nuova popolazione de Lima.

Esiste, quindi, un doppio discorso: le classe che tradizionalmente s’identificavano con gli strati socio-economici alti, da una parte, e le classe popolare dal altra. Mentre i primi, capitalizzando la maggioranza dei risorsi educativi e culturali, segnalano un canone di comportamento con valore ufficiale, i secondi occupano un posto ogni volta più importante nella vita della città.

Nell’architettura questa situazione è evidente quando si capisce che Lima sia una città nella quale nei centri urbani tradizionali si mantiene una cultura che fa constante riferimento a quella “ufficiale” importata spesso da Europa o dagli Stati Uniti. In parallelo, la città cresce intorno a questi centri, in maniera spontanea e disordinata. In questi nuovi sviluppi urbani, che cominciano come invasioni, diventano “pueblos jóvenes” (sviluppi urbani che non hanno ancora tutti i servizi basici) e, lentamente si consolidano come quartieri, si crea una identità propria, prodotta dagli origini andini o amazzonici degli abitanti e i suoi intenti di “modernizzazione” al arrivare in città. Questa identità, manifesta nel comportamento, l’attività economica, l’arte ed, evidentemente, l’architettura, è stata frequentemente disprezzata dalle classe alte tradizionale.

Huachafo è il termine categorico che relega le nuove manifestazioni “mestizas” al posto di quello che è comico, ingenuo, kitsch, contaminato … insomma, quello che, secondo i canoni ufficiali, è sbagliato e non appartiene.

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